a potential interpreter, but above all a professional time-waster.

Monday, 12 November 2007

and one day...

we'll see the light.
Ce l'ho quasi fatta e non mi sembra vero. Manca poco, ormai il grosso è fatto ed è stato anche fatto decentemente. Vorrei solo svegliarmi ed essere già al giorno della discussione, coi pantaloni accorciati giusti e stirati precisi, la camicia senza una piega e il gilet allacciato fino all'ultimo bottone. Con i piedi ormai immuni alle scarpe assassine, pronta per fare l'ultimo passetto e levarmi una tonnellata di peso dalle spalle.
Sono stanca.
L'ansia e l'insonnia cominciano a farsi sentire. E per quanto possa dormire, so che non ci sarà un sonno veramente ristoratore finché tutto non sarà davvero finito e anche l'ultimo punto sarà stato posto dove deve essere.
Non so se sono contenta del lavoro che ho fatto, in fondo sono convinta che avrei potuto fare mille volte di più, mille volte di meglio, se solo avessi procrastinato di meno e "fatto" di più. Però sono contenta di esserci arrivata, io che 4 anni fa non avrei mai creduto di mettere un passo dietro l'altro e fare tutta questa strada, e che adesso sto guardando avanti ottimisticamente e penso che tra un anno e mezzo tutto potrebbe cambiare... in meglio...
Forse sono queste le cose per cui vale la pena farsi il culo, soffrire, sbraitare, sbroccare e dare i numeri, urlare la propria rabbia e la frustrazione accartocciando fogli e dando pugni nel muro. Forse, non lo so. Se non altro, sono le cose per cui per me, here and now, vale la pena esserci. Those little things, those extra shivers that make you feel alive.

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